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Île Saint Louis a Parigi: La Guida di Viaggio

Alla scoperta dell’Île Saint Louis a Parigi: Cose da Vedere e da Fare, Migliori Hotel e Ristoranti e qualche utile informazione pratica.

Île Saint Louis Parigi

L’Île Saint-Louis, alle spalle di Notre Dame, è un piccolo borghetto residenziale sulla Senna, dalle strade dritte e l’atmosfera tranquilla. Una breve passeggiata tra i suoi bistrot e negozietti è la pausa perfetta dal trambusto della Parigi più turistica.

La piccola e graziosa Île Saint-Louis, la seconda per grandezza tra le isole della Senna a Parigi, sorge proprio accanto alla sua sorella maggiore, la celebre Île de la Cité, luogo di fondazione della città e custode di alcuni dei più grandi tesori parigini, come la Cattedrale di Notre Dame. Per cui val bene la pena varcare il Pont Saint-Louis che unisce le isole, per concedersi una breve passeggiata tra le sue strade rettilinee, costeggiate da bei palazzi storici.

A dispetto della sua posizione centrale, l’Île Saint-Louis mantiene ancora un certo carattere da piccolo e tranquillo borghetto, specialmente al mattino presto e al tramonto. Offre dunque una gradevole fuga dalla calca della vicina Île de la Cité, pur essendo priva di attrazioni classiche, come monumenti imponenti o musei di fama mondiale. Ci si può soffermare ad ammirare la Senna dai suoi quattro ponti che abbracciano entrambe le sponde del fiume, oppure immergere tra le facciate dei tanti palazzetti nobili risalenti al ‘600, nei secoli abitati dalla borghesia parigina, ma anche da artisti, musicisti e scienziati.

Punto di partenza ideale di un’esplorazione d’entrambe le isole, di un itinerario che vuole andar oltre, verso il Quartiere Latino o il Marais, o tranquilla conclusione di una giornata di visita, l’Île Saint-Louis si visita agevolmente e in poco tempo. E volendo ci si può concedere una sosta in uno dei suoi ristoranti, café o gelaterie, tra i vicoli brulicanti di negozietti, gallerie d’arte e antiquari.

Île Saint Louis: la piccola e affascinante isola sulla Senna a Parigi

La storia dell’Île Saint-Louis ebbe inizio nel XVII secolo, durante i regni di Enrico IV e Luigi XIII, grazie all’unione di due isolette naturali della Senna: l’Ile Notre Dame, la più grande delle due, e l’Ile aux Vaches, un’isoletta utilizzata per il pascolo. Queste due terre furono unite nel 1614 e l’isola fu rinominata in onore di San Luigi dei Francesi, ovvero Luigi IX, re di Francia nel XIII secolo. Sembra che il re amasse rifugiarsi su quest’isole in cerca di tranquillità, e così il suo discendente Luigi XIII e la regina madre Maria de Medici vollero onorarne la memoria.

A questo seguì un vasto piano d’urbanizzazione dell’isola, caratterizzato dalla costruzione di numerosi palazzetti nobili disposti lungo vie rettilinee, una pianta che si è ben conservata fino ai giorni nostri. Gli interventi furono affidati all’abile architetto Christophe Marie, il quale promosse la realizzazione di sontuosi palazzi destinati alla borghesia parigina. Questo spiega il carattere residenziale e tranquillo dell’Île Saint-Louis, priva di attrazioni sensazionali, ma piacevole per una passeggiata tra le sue strade strette a senso unico. Gran parte dell’isola è dedicata a residenze private, ma non mancano negozi, ristoranti ed hotel di qualità, così come una graziosa chiesetta.

L’architettura dell’isola è rimasta pressoché intatta attraverso i secoli, per cui oggi un visitatore può semplicemente passeggiare tra le sue stradine rettilinee e dare un’occhiata alle facciate dei palazzi che si susseguono uno accanto all’altro, tra cui anche qualcuno dalla storia abbastanza affascinante. Le vie principali sono Rue Saint-Louis en l’Île – che attraversa tutta l’isola per lungo – e il Quai de Béthune, che si affaccia sulla riva sinistra.

Tra le residenze più interessanti, chiamate hôtel particulier secondo l’usanza francese, ci sono l’Hôtel Chenizot e l’Hôtel Lefebvre de la Malmaison, dove Charles Baudelaire visse tra il 1842 e il 1843. Al 17 del Quai d’Anjou c’è invece l’elegante Hôtel Lanzun, un tempo noto come Hôtel Pimodan, dove si dice che lo stesso Baudelaire abbia scritto gran parte della sua opera Les Fleurs du Mal. Invece, al 36 del Quai de Béthune una targa ricorda quella che fu l’abitazione, tra il 1912 al 1934, della scienziata Marie Curie, tre volte vincitrice del Premio Nobel.

Cosa Vedere sull’Île Saint Louis

L’Île Saint-Louis è priva di grandi attrattive: è un piccolo quartiere residenziale, da secoli ambito dai parigini più facoltosi, che ben conserva il suo carattere tranquillo e poco sofisticato. Ci si può limitare a percorrerne Rue Saint-Louis en l’Île, costeggiata da negozietti, gallerie d’arte, piccoli ristoranti e café, oppure si può scegliere di dare un’occhiata ad alcuni tra i suoi palazzi più belli, che però non sono visitabili, salvo eventi eccezionali.

Église Saint-Louis-en-l’Île

La piccola Église Saint-Louis-en-l’Île, situata all’incrocio tra Rue Saint-Louis-en-l’Île e Rue Poulletier è un piccolo gioiello adagiato curiosamente in maniera del tutto parallela alla strada, con il risultato che la chiesa di fatto non ha una facciata e verrebbe difficile perfino riconoscerla, se non fosse per il campanile. Costruita a partire dal 1624, su progetto di François Le Vau, fratello di quel Louis Le Vau che fu tra gli architetti di Versailles, è una delle più piccole diocesi di Parigi, ma certamente rende onore al quartiere nobile in cui si trova, con degli interni barocchi di tutto rispetto.

La chiesa, seppur pesantemente depredata durante la Rivoluzione Francese, conserva ancora diverse opere d’arte di notevole interesse, come otto piccoli dipinti su legno risalenti al XVI secolo, che raffigurano scene della vita di Cristo, un’icona miracolosa proveniente dall’Oriente, e una collezione di statue settecentesche e di belle vetrate istoriate, d’epoca più recente. Recenti sono anche i due organi della chiesa, uno del 1965 e l’altro – il maggiore – del 2005. Di tanto in tanto ospita concerti corali e di musica classica (biglietti: 25-30€).

Hôtel Lauzun

L’Hôtel Lauzun, all’estremità orientale dell’isola, risale al XVII secolo ed è tra le più belle residenze aristocratiche dell’Île Saint-Louis. A dispetto della facciata in stile classico, sobria e discreta, impreziosita solo dal bel balcone in ferro battuto, al suo interno custodisce lussuosi decori capaci di competere in bellezza persino con alcune delle sale della Reggia di Versailles. Passato di mano in mano nel corso dei secoli, quando era di proprietà del barone Jérôme Pichon, collezionista d’arte e amante della letteratura, era solito ospitare scrittori e poeti nelle stanze all’ultimo piano.

Così, intorno al 1840 vi abitarono Charles Baudelaire e Théophile Gautier, che tra queste stanze formarono il loro Club de Hashishins, una combriccola elitaria dedita all’esplorazione delle esperienze indotte dalle droghe e a lunghe e divaganti chiacchierate intellettuali carburate dal fumo dell’hashish. Ed è sempre tra queste stanze che Baudelaire scrisse almeno la prima parte de Les Fleurs du Mal.

Il palazzo purtroppo non è normalmente aperto alle visite, ed ospita l’Institut d’études avancées de Paris. Volendo ci si può informare in anticipo con gli uffici comunali (qui il sito) o con l’ufficio del turismo dell’Hôtel de Ville di Parigi, sulla disponibilità di visite guidate. Chi avesse l’opportunità di visitarlo potrà scoprire la sua bella corte, la scalinata di ispirazione rinascimentale ed una sequenza di stanze riccamente affrescate, ognuna decorata in modo sontuoso con stucchi dorati, pannelli di legno intagliato, specchi e motivi grotteschi, perfettamente conservati dall’epoca di Luigi XIV.

Hôtel Lambert

A poca distanza l’Hôtel Lambert è un’altra delle residenze di gran pregio dell’Île Saint-Louis, capolavoro della prima metà del XVII secolo, eretto dall’architetto Louis Le Vau – tra gli iniziatori del classicismo barocco francese, il cosiddetto stile Luigi XIV – per l’aristocratico Jean-Baptiste Lambert, consigliere e segretario del re. Sulla proprietà lavorarono alcuni tra i più rinomati artisti dell’epoca, che crearono degli ambienti interni di grande sfarzo, con un tripudio di stucchi che adornano le sale dalle calde tinte di rosso, bronzo e oro.

Ancor più affascinante è la storia dei tanti proprietari ed ospiti del palazzo, dalla marchesa du Châtelet e Voltaire al ricco barone Guy de Rothschild. Nella metà dell’Ottocento venne acquistato dal principe Adam Jerzy Czartoryski, appartenente ad una storica e potente famiglia polacca, e per quasi un secolo fu la sede della principale fazione liberal-aristocratica degli esiliati polacchi, in lotta per l’indipendenza del proprio paese dalla Russia degli zar. Nei secoli vennero ospitati qui molti nomi noti, da Chopin ad Honoré de Balzac, da Franz Liszt ad Eugène Delacroix ed Adam Mickiewicz.

Nel corso del Novecento passò dall’essere uno dei più importanti salotti politici e culturali parigini a luogo di esclusivi ricevimenti dei proprietari che lo abitarono, legati al cinema e alla moda. In tempi recenti è stato acquistato da Abdullah bin Khalifa al-Thani, fratello dell’emiro del Qatar, ha subito ingenti danni da un incendio e vari scempi architettonici e culturali. Nel 2022 l’imprenditore delle telecomunicazioni Xavier Niel (fondatore di Iliad, tra le altre cose) l’ha acquistato per circa 200 milioni di euro, che gli è valso il record di residenza privata più costosa di Parigi. Purtroppo non è visitabile.

Migliori Hotel sull’Île Saint Louis

Ed ora parliamo di hotel veri, quelli dove potreste soggiornare nella suggestiva cornice dell’isola, che vanta sicuramente una delle migliori posizioni di Parigi, a pochi passi da tutte le attrazioni più celebri. Sull’Île Saint-Louis c’è giusto una manciata di buoni hotel, che oscillano tra le 3 e 4 stelle ma offrono comunque sistemazioni di design, confortevoli e ben posizionate. Chi viaggia in auto molto probabilmente dovrà parcheggiare al di fuori dell’isola, perché nessun hotel dell’Île Saint-Louis dispone di un parcheggio.

I migliori hotel sull’Île Saint-Louis sono l’Hôtel Du Jeu De Paume e l’Hotel Saint-Louis en L’Isle, seguiti dall’Hôtel Des Deux-Iles – Notre-Dame e dall’Hotel L de Lutèce, tutti situati in palazzi storici costruiti intorno al XVII secolo e splendidamente ristrutturati. Comunque, vale la pena dare un’occhiata anche al vicino SO/ Paris Hotel, uno stupendo hotel 5 stelle situato proprio sulla riva di fronte all’isola, nella cornice del Marais, che vanta una vista meravigliosa sulla città e sulle isole, comprese le inconfondibili sagome di Notre-Dame e della Tour Eiffel.

Migliori Ristoranti sull’Île Saint Louis

I ristoranti dell’Île Saint-Louis offrono per lo più una cucina tipicamente francese anche se, come ovunque in città, stanno lottando per non perdere autenticità e scadere nel turistico. L’indirizzo più popolare – forse lo capirete dalla fila che spesso, specialmente d’estate, si forma davanti la vetrina – non è un ristorante ma una gelateria, ovvero la storica Maison Berthillon, fondata nel 1954 da Raymond Berthillon nella sua sala da tè al 31 di Rue Saint-Louis-en-l’Île.

Da oltre quattro generazioni produce gelati, sorbetti e torte gelato d’ottima fattura, che la rendono secondo molti la migliore gelateria di Parigi. I prezzi sono sopra la media e i coni sono molto piccoli, soprattutto se comparati al prezzo, meglio una delle loro coppe o altre creazioni. Per chi volesse concedersi un pranzo o una cena invece, tra i migliori ristoranti dell’Île Saint-Louis ci sono Le Saint Régis Paris, Les Fous de l’Île, Le Caveau de l’isle e L’Îlot Vache, tutti tipici bistrot parigini, l’Aux Anysetiers Du Roy, un bel bistrot con un’antica sala del XVII secolo, e l’Auberge de la Reine Blanche, che pure serve cucina francese.

Per un’esperienza d’alta cucina, Le Sergent Recruteur vanta 1 Stella Michelin ed offre carta o menù degustazione a partire dai 180€ (5 portate con vini abbinati), mentre Poget & De Witte è famoso per ostriche e crostacei crudi. Per qualcosa di più economico, ci sono un paio di crêperies che servono le celebri gallette bretoni di grano saraceno accompagnate da qualche bicchiere di sidro, a prezzi abbordabili. Due indirizzi sull’isola: Le Sarrasin et le Froment e la Crêperie île Saint-Louis proprio accanto.

Come Arrivare all’Île Saint Louis

Arrivare all’Île Saint-Louis è molto facile, dato che si trova nel cuore della città ed è collegata ad entrambe le rive delle Senna da numerosi ponti, oltre che dal Pont Saint-Louis alla vicina Île de la Cité. Volendo arrivarci con la metropolitana, le stazioni più vicine sono Pont Marie (Cité des Arts) e Sully – Morland, entrambe sulla linea 7 e situate nei pressi degli omonimi ponti che collegano la riva del Marais all’isola.

In alternativa, sul lato opposto, la stazione Maubert – Mutualité (linea 10) dista meno di 5 minuti a piedi dall’isola, mentre Cité (linea 4) si trova nel cuore dell’Île de la Cité. La fermata della RER più vicina è Saint-Michel Notre-Dame (linee B e C). Inoltre nei pressi dell’isola ci sono 3 fermate dei Batobus, i battelli fluviali della Senna, ed altrettante dei comodi Bus Hop-On Hop-Off.

Cosa Vedere nei Dintorni dell’Île Saint Louis

L’Île Saint-Louis di solito si visita insieme alla vicina Île de la Cité, lungo il classico itinerario delle Isole della Senna a Parigi. Sull’Île de la Cité si possono visitare alcune delle più famose attrazioni della città, come la Cattedrale di Notre Dame, la Sainte Chapelle e la Conciergerie. Poi si può proseguire verso le rive a nord o a sud dell’isola. Nel primo caso si va verso la piazza dell’Hôtel de Ville di Parigi, il municipio, e si può continuare verso il vicino Centre Pompidou e il quartiere de Le Marais, oppure proseguire lungo la Senna verso il Museo del Louvre.

Volendo esplorare i pittoreschi quartieri a sud delle isole, ci si immerge nell’elegante Quartiere Latino e nel vicino quartiere di Saint Germain des Prés, con i suoi vicoletti ed antichi bistrot. Da qui su può fare una passeggiata verso il Pantheon di Parigi e i Giardini del Lussemburgo, oppure proseguire lungo la Senna, che verso ovest porta al Museo d’Orsay, mentre verso est al favoloso Jardin des Plantes. In entrambe le destinazioni sono presenti delle stazioni del Batobus, rendendo facile spostarsi da una parte all’altra e magari tornare verso la Torre Eiffel e gli Champs Élysées.

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