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Chiesa di Saint-Sulpice a Parigi: Guida alla Visita

Guida alla visita della Chiesa di Saint-Sulpice a Parigi: Cosa Vedere, Storia e Informazioni Pratiche.

Chiesa di Saint-Sulpice Parigi

La Chiesa di Saint-Sulpice stupisce per la sua imponenza, per i suoi tesori artistici e per il suo misterioso orologio solare, ritratto nel Codice Da Vinci di Dan Brown. Una breve, ma interessante tappa lungo una visita nei quartieri de l’Odéon e Saint-Germain-des-Prés.

La Chiesa di Saint-Sulpice è una tra le più belle e significative di Parigi, incastonata nel pittoresco quartiere di Saint-Germain-des-Prés, ad un passo dai Giardini del Lussemburgo. Spesso ingiustamente ignorata dai turisti, è un capolavoro neoclassico dalle dimensioni imponenti e dalla storia affascinante, facilmente riconoscibile per la sua insolita facciata asimmetrica e massiccia, caratterizzata da un doppio colonnato ionico e due torri dall’aspetto diverso.

La chiesa domina la piazza omonima, adornata da una bella fontana ottocentesca, e si offre come una tappa interessante lungo una passeggiata nel quartiere. Vale la pena dare un’occhiata ai suoi interni, altrettanto imponenti, che custodiscono una serie di cappelle barocche e una collezione di opere d’arte di gran pregio, inclusi alcuni affreschi di Eugène Delacroix e una statua di Jean-Baptiste Pigalle, oltre al celebre Gnomone di Saint-Sulpice, misteriosamente intrecciato nella trama del Codice Da Vinci di Dan Brown.

La Chiesa di Saint-Sulpice a Parigi: tra Storia e Leggenda

La Chiesa di Saint-Sulpice è stata eretta a cavallo tra la metà del ‘600 e quella del ‘700 al posto di una precedente chiesa medievale già dedicata a Saint-Sulpice, vescovo di Bourges. Le prime fasi dei lavori furono un disastro, tra progetti inadeguati e continue mancanze di fondi. Il cantiere procedeva a singhiozzo e diversi architetti si trovarono a modificare più volte i piani originari. Alla fine ci vollero oltre 130 anni per completare i lavori che, tuttavia, rimasero in parte incompiuti.

Quella che possiamo ammirare oggi è un’opera concepita principalmente dagli architetti Daniel Gittard e Louis Le Vau, con la facciata opera dell’architetto italiano Giovanni Niccolò Servandoni. L’ambizione per un’elegante maestosità continuò a scontrarsi con le difficoltà economiche, così alla fine del ‘700 il cantiere venne chiuso lasciando le due torri campanarie per lo più incompiute, specialmente quella di destra che ancora oggi ci appare così.

Nel 1793, appena un anno dopo la chiusura del cantiere, i tumultuosi eventi della Rivoluzione Francese portarono alla trasformazione della chiesa in uno spazio per riunioni pubbliche e sede di una fazione rivoluzionaria, per poi essere nominato Temple des Victoires, volto alla celebrazione del Culto dell’Essere Supremo, secondo la dottrina laica e patriottica rivoluzionaria. Ancora oggi si può scorgere un curioso segno di quel periodo sull’architrave dell’ingresso della chiesa, un’iscrizione che recita “Le peuple français reconnaît l’être suprême et l’immortalité de l’âme“, il principale tra i proclami del culto.

La chiesa è tornata al culto cattolico solo agli inizi dell’800, sebbene i suoi interni siano stati pesantemente danneggiati dai vandalismi rivoluzionari. Nonostante la sua storia tumultuosa, diversi gioielli artistici e architettonici, l’elegante pulpito barocco e l’organo maggiore settecentesco – da 7.000 canne e 102 registri – sono giunti fino a noi praticamente intatti. Questa è anche la chiesa in cui si è sposato Victor Hugo nel 1822. Più volte ritratta da diversi artisti, la Chiesa di Saint-Sulpice ha ottenuto la fama mondiale con il film ed il romanzo de Il codice da Vinci di Dan Brown, che attribuisce un significato misterioso – e del tutto di fantasia – al suo orologio solare settecentesco.

Cosa Vedere nella Chiesa di Saint-Sulpice

La Chiesa di Saint-Sulpice è tra le più grandi di Parigi, seconda soltanto alla vicina Cattedrale di Notre Dame. Lunga 120 metri e larga 57, raggiunge i 70 metri d’altezza con le sue due torri asimmetriche. La facciata neoclassica, caratterizzata da un ampio doppio loggiato, richiama l’aspetto delle basiliche papali romane e differisce stilisticamente dal resto dell’edificio. Chiaramente d’ispirazione italiana, si contraddistingue per i suoi due ordini sovrapposti, dorico nella parte inferiore e corinzio in quella superiore, che le danno un’aspetto monumentale ed elegante.

Un grande portico, con un soffitto decorato a bassorilievo, da accesso alla chiesa e alle due cappelle laterali del battistero e del Santo Viatico. Basta varcare l’ingresso per ammirare la magnificenza degli interni della chiesa, austeri ma certamente di dimensioni importanti. La pianta gotica si mescola ad un’architettura di stampo neoclassico, con ordini greco-romani ed elementi barocchi. L’influenza gotica si riflette nella struttura a tre navate, un transetto lievemente sporgente, un coro arrotondato e cappelle radiali, oltre al senso di imponente verticalità dato dalla volta alta più di 30 metri.

Appena ai lati della navata centrale date un’occhiata alle due acquasantiere, composte ciascuna da una metà di una conchiglia – per l’esattezza una tridacna gigante – donate nel ‘500 dai veneziani al re Francesco I di Francia e magistralmente incastonate su basi scolpite, che ricordano le rocce di uno scoglio, dallo scultore Jean-Baptiste Pigalle. Guardando verso l’altare l’attenzione viene subito attirata dal maestoso pulpito in marmo e legno dorato, dono del Duca di Aiguillon, impreziosito da bassorilievi e gruppi scultorei raffiguranti Fede, Speranza e Carità.

La gran parte dei tesori artistici della Chiesa di Saint-Sulpice è però custodita nelle tante cappelle laterali, a cominciare da quella dedicata ai Santi Angeli, affrescata dal celebre pittore francese Eugene Delacroix. Si possono ammirare tre sue opere realizzate nella metà dell’Ottocento: sulla parete destra la rappresentazione di Giacobbe che lotta con l’angelo, sulla sinistra l’Espulsione di Eliodoro dal Tempio e sulla volta sovrastante l’Arcangelo Michele che trionfa sul demonio. I primi due sono stati realizzati dipingendo con olio e cera direttamente sulla parete, mantenendo così la profondità e il colore tipici dei dipinti di Delacroix, il terzo è realizzato con la tecnica del marouflage, ovvero dipinto su tela ed applicato sulla volta.

Altre cappelle notevoli sono quella delle Anime del Purgatorio, con un altare in marmo rosso sovrastato da tre sculture realizzate nel 1868 da Jean-Baptiste Clésinger e da dipinti di François-Joseph Heim e quella dei Santi Rocco e Giovanni Battista della Salle, decorata con bassorilievi raffiguranti la vita e i viaggi italiani di San Rocco ed una grande statua di San Giovanni Battista. Quest’ultima cappella custodisce anche il pregiato monumento funebre di Jean-Baptiste Joseph Languet de Gergy, parroco di Saint-Sulpice dal 1714 al 1748, realizzato da Michel-Ange Slodtz e ispirato alle tombe papali del Bernini.

Molte altre cappelle sono dedicate a santi d’origine francese e decine d’altre opere d’arte di gran pregio possono essere ammirate lungo entrambe le navate della chiesa, nella sagrestia e nelle dodici cappelle radiali. Ma la più bella di tutte è probabilmente la cappella assiale, dedicata alla Vergine Maria, caratterizzata dal suo elegante stile barocco e dalla pianta circolare, con una volta a cupola riccamente affrescata e pareti interamente rivestite in marmo. Dipinti settecenteschi di Charles-André van Loo circondano l’altare sormontato da una nicchia che ospita la pregevole statua in marmo bianco della Madonna col Bambino, opera di Jean-Baptiste Pigalle.

Ma l’attrazione più curiosa della Chiesa di Saint-Sulpice è senza alcun dubbio il suo orologio solare. Lungo tutto il transetto si può notare una fascia marmorea che corre in linea retta fino ad un grande obelisco in marmo, situato a ridosso della parete e conosciuto con il nome di Gnomone di Saint-Sulpice. Commissionato nel 1727 dal parroco Jean-Baptiste Joseph Languet de Gergy, l’orologio solare è molto più che una meridiana: è pensato per calcolare con precisione il mezzogiorno – necessario per suonare le campane e rimettere gli orologi – e l’equinozio di primavera, indispensabile per il calcolo della data della Pasqua.

Realizzato dall’orologiaio Henry Sully e dall’astronomo Pierre Charles Le Monnier, questo ingegnoso dispositivo è in grado di calcolare anche il solstizio d’estate (all’estremità della linea sul pavimento) e quello d’inverno (all’estremità sull’obelisco), oltre a permettere di studiare il percorso del sole e l’inclinazione dell’asse terrestre. Il tutto viene segnato da un raggio di luce che filtra attraverso un piccolo foro sulla facciata destra del transetto, a quasi 26 metri d’altezza.

Proprio lo Gnomone di Saint-Sulpice e le linee dell’orologio solare hanno stimolato la fantasia di Dan Brown, che ne Il codice da Vinci lo descrive erroneamente come un obelisco egizio situato sul Meridiano di Parigi, al quale attribuisce il fantasioso nome di Linea della Rosa. In realtà il meridiano passa alcune centinaia di metri più in là della chiesa, secondo una linea retta passante per l’Osservatorio di Parigi, e non si fonde affatto con la linea dell’orologio solare di Saint-Sulpice il cui scopo non è mai stato quello di determinare posizioni sul globo terrestre.

Per cui, per quanto affascinante, quella de Il codice da Vinci è solo pura fantasia e c’è davvero ben poco di esoterico dietro lo Gnomone di Saint-Sulpice. E se non ne siete convinti, ci sono orologi solari simili in diverse chiese italiane, come Santa Maria degli Angeli a Roma e Santa Maria del Fiore a Firenze. Mentre se vi incuriosisce il percorso del Meridiano di Parigi, che un tempo ambiva a diventare il più importante al mondo, lungo le strade della città ogni tanto si vedono ancora delle placchette in bronzo con la scritta “Arago”, che segnano i punti esatti in cui passa. Una mappa dei cosiddetti Arago Médaillons potete trovarla qui.

Uscendo dalla Chiesa di Saint-Sulpice date un’occhiata alla fontana nella piazza, nota anche come Fontaine des Quatre Points Cardinaux, che in francese da vita ad un doppio senso, significando sia i quattro punti cardinali che i quattro non-cardinali, una tesi perfettamente in linea con il pungente sarcasmo francese dato che sulla fontana sono ritratti quattro importanti vescovi, nessuno dei quali riuscì ad essere elevato al rango di cardinale.

Orari della Chiesa di Saint-Sulpice

La Chiesa di Saint-Sulpice è visitabile gratuitamente negli orari di apertura, tutti i giorni dalle 8.00 alle 19.45.

Come Arrivare alla Chiesa di Saint-Sulpice

La Chiesa di Saint-Sulpice si raggiunge facilmente passeggiando tra i quartieri de l’Odéon e di Saint-Germain-des-Prés. Le fermate della metropolitana più vicine sono Odéon (linee 4 e 10), Mabillon (linea 10) e Saint-Sulpice (linea 4).

Cosa Vedere nei Dintorni della Chiesa di Saint-Sulpice

Nei dintorni potrete esplorare alcuni dei quartieri più belli di Parigi, come Saint-Germain-des-Prés con i suoi vicoli ricchi di bistrò e café un tempo frequentati da scrittori, poeti ed artisti, e il vicino Quartiere Latino, anima culturale della città. In meno di cinque minuti di cammino potrete raggiungere i celebri Giardini del Lussemburgo e visitare le tante attrazioni nei dintorni, come il Pantheon di Parigi, il Musée de Cluny, il Jardin des Plantes e le Catacombe di Parigi.

Una breve e facile camminata riporta verso la Senna, dove potrete visitare l’Île de la Cité con la Cattedrale di Notre Dame, la Sainte Chapelle e la Conciergerie, oppure proseguire lungo il fiume fino al Museo d’Orsay o attraversare il pittoresco Pont des Arts per arrivare al Museo del Louvre.

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