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STORIE

Silent Night (Astro del Ciel): Incredibile Storia di un Canto di Natale

L’appassionante storia di Silent Night (Astro del Ciel) e tre itinerari per scoprire i suoi luoghi d’origine nei dintorni di Salisburgo, perfetti per Natale!

Silent Night Austria Astro del Ciel Storia

Silent Night, che in Italia è conosciuto come Astro del Ciel, è il canto natalizio più famoso, cantato con passione in tutto il mondo in oltre 300 lingue e dialetti. Ma lo sapevate che è nato tra le montagne del Salisburghese oltre 200 anni fa?

«Stille Nacht! Heilige Nacht», a sentirlo nella lingua originale quasi si fatica a riconoscerlo. Astro del Ciel, uno tra i più conosciuti canti di Natale italiani, deriva in realtà da Silent Night, un canto in lingua inglese che a sua volta deriva proprio da quello originale austriaco, quello Stille Nacht che per secoli ha acceso aspre diatribe tra tirolesi e salisburghesi, tutti spasimanti per rivendicarne la paternità.

Sono in pochi a sapere che il più dolce tra i canti di Natale ha avuto origine proprio tra le montagne intorno a Salisburgo, ben oltre 200 anni fa. Andiamo a scoprirne l’avvincente storia, e poi lasciamo che l’immaginazione ci porti tra i paesini di montagna delle Alpi Salisburghesi, la dove tutto è nato e ancora oggi se ne possono ripercorrere le tappe, tra luoghi originali e itinerari attraverso valli incantate e placidi borghi di montagna secolari. Il vostro itinerario perfetto se capitate da quelle parti, magari attratti dai favolosi Mercatini di Natale di Salisburgo.

Era la notte della vigilia di Natale del 1818 quando Franz Xaver Gruber eseguì per la prima volta la canzone Silent Night, nata sul testo di una poesia scritta da Joseph Mohr ed eseguita in una piccola cappella ad Oberndorf, a circa 20 chilometri dalla città di Salisburgo. Probabilmente non immaginava che sarebbe diventato uno dei più celebri canti di natale, celebrato in buona parte del mondo occidentale.

Proprio il suo significato, ancora decisamente attuale nel mondo odierno, invita alla pace nel mondo, al superamento di ogni confine, alla speranza e all’unità, un messaggio nascosto nelle parole “tutto è calmo, tutto è luminoso”, così profondo e universale che nel 2011 è stato incluso nell’elenco del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO, a sottolineare la sua eterna rilevanza. Un discorso attuale tanto quanto lo era nel periodo travagliato in cui fu scritto, quando le guerre napoleoniche infuriavano in Europa da oltre 20 anni e un’eruzione vulcanica in Indonesia aveva portato a imponenti cambianti climatici, in quello che divenne noto come “l’anno senza estate”.

Il suo messaggio ha travalicato i secoli e le pagine più buie della storia. Si racconta perfino che alla vigilia di Natale del 1914, durante la Prima Guerra Mondiale, le truppe schierate su fronti opposti abbiano improvvisamente iniziato a cantare insieme Silent Night nelle trincee. Le note di questa canzone attraversarono le linee nemiche commovendo i soldati, portando ad una breve ma significativa tregua natalizia.

Ma la storia di Silent Night sembra piena di leggende e affascinanti colpi di scena, e già agli inizi dell’800 il canto veniva fatto conoscere dai Rainer, una famiglia di cantanti tirolesi che si esibivano di corte in corte, ad un pubblico colto ed aristocratico, quale potevano essere addirittura il re Francesco I d’Austria e lo zar Alessandro I di Russia. I Rainer fecero successo grazie a queste esibizioni, e probabilmente grazie anche alle dolci melodie di Silent Night, tant’è che i mercanti tirolesi cominciarono a vestirsi in abiti tradizionali e cantarla nei mercatini di natale di tutta Europa, e così nacque l’associazione tra il canto di Natale ed il Tirolo, che in verità fece imbufalire i Salisburghesi.

Nonostante storie e leggende si perdano nella notte dei tempi, ancora oggi è possibile ripercorrere le tappe della nascita di questo celebre canto, visitando i luoghi dove tutto ha avuto origine. Facili itinerari permettono di scoprire l’Austria meno conosciuta e più autentica, in un bel viaggio on the road attraverso tre regioni dell’Austria. Dalla sua nascita alla prima stampa, fino alle famiglie di cantanti che lo hanno portato in giro per l’Europa e oltre, si può viaggiare attraverso l’Alta Austria, il Salisburghese e il Tirolo.

La Storia di Silent Night dalle origini al successo

L’affascinante storia di Silent Night parte dal paesino di Mariapfarr, poche decine di chilometri a sud di Salisburgo. A quel tempo, nei primi anni dell’Ottocento, era un piccolo villaggio abitato da contadini costantemente tormentati da guerre, violenze, fame e povertà. Il Lungau Salisburghese, dopo secoli di relativa quiete, si trovava tra le contese di Austria, Francia e Baviera, con continui passaggi di mano tra il 1806 e il 1816, quando venne definitivamente assegnato all’Austria.

Quell’anno la carestia stava picchiando piuttosto duro: l’enorme eruzione di un vulcano in Indonesia aveva avuto ripercussioni sul clima europeo, portando ad un’estate funestata da pioggia, freddo e maltempo. I raccolti furono compromessi, i prezzi salirono alle stelle e la popolazione fu portata sempre più alla fame.

Un giovane parroco ventitreenne, di nome Joseph Mohr, aveva appena ottenuto il sacerdozio a Salisburgo quando arrivò come sacerdote ausiliario a Mariapfarr, città natale della sua famiglia. Mohr amava la poesia, e il ricongiungimento con la sua famiglia e con la sua terra di origine, in quel momento così carica di sofferenza, lo ispirò a scrivere una serie di versi che sarebbero diventati celebri nel mondo, il cui inizio era – per l’appunto – «Stille Nacht! Heilige Nacht!».

Dai primi versi scritti nel 1816 nacque un canto di natale, messo in musica nel 1918 dal maestro di scuola e organista del villaggio Franz Xaver Gruber, che compose la celebre melodia di Silent Night nella scuola di Arnsdorf. La notte della vigilia di Natale del 1818 Joseph Mohr e Franz Xaver Gruber eseguirono per la prima volta Silent Night, ovviamente nella sua versione in tedesco Stille Nacht, al termine della messa nella chiesa parrocchiale di San Nicola a Oberndorf. Si dice che in quel momento l’organo della chiesa non funzionasse, quindi la canzone fu eseguita con un semplice accompagnamento di chitarra.

In quelle strofe semplici e in quella musica dolce evidentemente era nascosta la ricetta del successo, che dal Salisburghese cominciava a viaggiare nel vicino Tirolo. Nella notte di Natale del 1819 venne eseguito nel villaggio tirolese di Fügen, nella Valle di Zillertal, grazie a Carl Mauracher, un costruttore locale d’organi a canne che aveva avuto l’occasione di ascoltare il canto di Natale nella chiesa di Oberndorf, dove era stato chiamato per riparare l’organo. Sembra una coincidenza frutto del destino che l’organo si fosse rotto e che proprio quest’organista, rimasto estasiato da quel canto di Natale, sarebbe stato per Silent Night come l’insetto impollinatore per un fiore.

Proprio a Fügen, infatti, abitava una famiglia di cantori, i Rainer, piuttosto stimati nei salotti aristocratici e nelle corti europee. Apprezzarono così tanto il canto da inserirlo nel proprio repertorio. Similmente fece un’altra famosa famiglia di cantori dello Zillertal, i fratelli Strasser di Hippach. Quest’ultimi in realtà non vivevano esattamente di musica, ma commerciavano guanti ed altre merci sui principali mercati tedeschi, come quello di Lipsia. Avevano scoperto un trucco per attirare la clientela e vendere di più: indossavano vestiti tradizionali tirolesi e intonavano canti popolari.

E così Stille Nacht arrivò al Mercatino di Natale di Lipsia e perfino alla corte di Sassonia, nel 1832 i fratelli Strasser davano concerti per la borghesia e il loro repertorio fu stampato da un editore su opuscoli di canti tirolesi, generando la sensazione che Stille Nacht non fosse altro che un canto popolare del Tirolo. Negli anni successivi le due famiglie portarono in giro la propria musica per mezza Europa, per approdare finanche a New York. La gente era entusiasta e Stille Nacht da un canto sacro era diventato una canzone popolare.

Negli Stati Uniti la famiglia Rainer farà gran successo e dal 1939 in poi gireranno le migliori sale da concerto tra New Orleans, St. Louis, Pittsburg e Philadelphia. Nel loro canzoniere pubblicato nel 1942 figura per la prima volta, inequivocabilmente, il testo in inglese di quella canzone che ormai da tempo portano in giro per gli States, ovvero Silent Night, Holy Night. Il successo era enorme, ed uno dei fratelli Rainer continuò ad alimentarlo fondando una sua compagnia di 15 cantanti, portandola in giro per tutta Europa.

Ed ecco che via via Silent Night conquistò i cuori di tutti, ed oggi è ancora uno dei canti di Natale più amati e più conosciuti al mondo. Nel periodo natalizio è spesso intonato da alcuni tra i più grandi cantanti, mentre nel complesso viene cantato da circa 2 miliardi di persone in tutti i continenti della Terra, in oltre 300 lingue e dialetti. Mica male per un canto nato tra le isolate valli del Salisburghese.

La versione italiana, ovvero Astro del Ciel, è relativamente recente e pur essendo basata sulla stessa melodia non è una traduzione dell’originale dal tedesco, bensì un componimento originale scritto dal sacerdote bergamasco Angelo Meli e pubblicato per la prima volta nel 1937.

Quanto alla storia dell’originale, fu addirittura il re di Prussia Federico Guglielmo IV a rintracciarne l’autore: ne era rimasto estasiato e voleva uno spartito per la propria banda di corte, così venne chiesto all’Abbazia di San Pietro a Salisburgo. Qui si da il caso che fosse convittore uno dei figli di Franz Xaver Gruber, e ben presto la verità venne a galla. Era il 1854 quando Gruber pubblicò la sua “Autentica disposizione sulla composizione del canto di Natale”, chiarendo definitivamente la paternità salisburghese dell’opera.

Ancora oggi il Natale a Salisburgo è particolarmente suggestivo, e la cerimonia della vigilia – accompagnata trionfalmente dall’organo – termina sempre con il canto corale di Stille Nacht, nelle chiese, nelle cattedrali e nelle case rischiarate dalla luce delle candele.

I Luoghi di Silent Night in 3 Itinerari nel Salisburghese, Alta Austria e Tirolo

Il Natale è un momento magico per visitare Salisburgo e mettersi sulle tracce dei luoghi legati alla nascita di Silent Night potrebbe essere un ottimo pretesto per visitare alcune graziose cittadine e villaggi sparsi nelle regioni circostanti, alcuni poco conosciuti e spesso ignorati dai turisti.

Sicuramente Salisburgo è una delle più belle mete da visitare nel periodo natalizio, e con facili gite in giornata si possono visitare un sacco di bei posti nei dintorni, da meravigliosi laghi a montagne rinomate per lo sci, da antiche miniere a pittoreschi borghi affacciati sui tanti laghi della regione.


Scopri di più — Cosa Vedere a Salisburgo

1. Itinerario delle Origini di Silent Night nel Salisburghese

Un itinerario semplice, fatto di poche gite in giornata facilmente fattibili da Salisburgo, perfetto per chi sceglie di visitare i Mercatini di Natale di questa bella città, particolarmente nota per la sua magica atmosfera natalizia caratterizzata da una profusione di eventi, spettacoli e splendide decorazioni che adornano a festa l’intero centro storico. Se venite da queste parti nel periodo di Natale, potrebbe essere un’ottima idea quella di ripercorrere le tracce di Silent Night e visitare i suoi bei luoghi d’origine.

Arnsdorf e Oberndorf

Le origini di Silent Night sono sparse un po’ per l’intero Salisburghese, ma ci sono due luoghi in particolare che hanno un profondo legame con il più celebre tra i canti di Natale: Arnsdorf e Oberndorf, entrambi situati appena 20 km più a nord di Salisburgo, lungo il confine con la Germania.

Arnsdorf è il luogo dove fu composta per la prima volta Silent Night: ancora oggi è possibile visitare la scuola dove il maestro Franz Xaver Gruber, che lì insegnava, trasformò la poesia nella melodia e nel canto che sarebbero di lì a poco diventati celebri in tutto il mondo. La scuola è tutt’ora funzionante, ma l’intero secondo piano è stato trasformato in un museo dedicato al maestro, che ripercorre alcune delle tappe fondamentali della sua vita e della nascita di Silent Night.

Ancora oggi nella chiesa di Arnsdorf è custodito l’organo originale un tempo suonato da Franz Xaver Gruber. Ma la vera gemma si trova appena cinque chilometri più in la, nel paesino di Oberndorf. Mentre la cappella originale dove venne eseguita per la prima volta Stille Nacht sembra ormai non esistere più, la gente del posto è particolarmente devota alla Stille Nacht Kapelle, una ricostruzione successiva che funge sia da museo sulla storia del celebre canto che da luogo di preghiera, specialmente durante l’Avvento.

Questo è il luogo esatto dove Stille Nacht fu eseguita per la prima volta in pubblico, ed ancora oggi la notte della vigilia di Natale qui viene celebrata una cerimonia all’aperto, con figuranti in costume tradizionale e canti corali, con l’esecuzione di Silent Night in diverse lingue. Un evento che richiama centinaia di spettatori e che è particolarmente affollato, ma anche suggestivo.

TOUR GUIDATI

LA MAGIA DI SILENT NIGHT NEL SALISBURGHESE

Da Salisburgo si può optare di andare in autonomia oppure di prenotare un tour guidato che permette di visitare i luoghi d’origine di Silent Night ad Oberndorf, come la cappella ed il museo, oltre al piccolo ma grazioso mercatino di natale locale. Molto bello è il tour della vigilia di Natale ad Oberndorf, con partenza sempre da Salisburgo, che permette di assistere alla cerimonia di Silent Night alla storica cappella di Oberndorf, in un’atmosfera magica rischiarata – come da tradizione salisburghese – dalla sola luce delle candele. Prenotate in anticipo.

Ad Oberndorf sono tante le tracce che ricordano Mohr e Gruber, gli autori originali di Silent Night, tra statue, documenti, disegni e manifesti. Durante il periodo natalizio il paesino attira turisti da ogni parte, quindi preparatevi al fatto che potrebbe essere piuttosto affollato.

SALISBURGO

Ovviamente Salisburgo è il cuore di questo itinerario, luogo dove probabilmente soggiornerete e dove potrete godervi bei momenti tra la sua meravigliosa architettura, i suoi incantevoli mercatini e la deliziosa offerta gastronomica, tra stufati, dolci ed ottime birre, magari soggiornando in uno dei suoi favolosi hotel storici, come l’Hotel Sacher Salzburg, l’Hotel Bristol Salzburg e l’Hotel Goldener Hirsch, nel cuore del centro storico, o il celebre Hotel Schloss Leopoldskron, castello noto anche per essere stata la location principale di un’altra storia radicata nell’immaginario collettivo di Salisburgo, The Sound of Music, conosciuto da noi come Tutti insieme appassionatamente.

Il Natale di Salisburgo è certamente uno dei più affascinanti d’Europa, le cui origini risalgono a molti secoli fa. Oltre le cerimonie religiose nelle tante chiese della città, le piazze brulicano di mercatini, ma anche di storie poco conosciute. Proprio al numero 31 di Steingasse, ad esempio, visse Joseph Mohr. Il giovane prete era infatti nato a Salisburgo ed era stato battezzato nel Duomo, nella stessa fonte battesimale dove era stato battezzato anche Mozart.

Non mancate di visitare i vari Mercatini di Natale di Salisburgo, ce ne sono diversi sparsi in tutta la città, in Piazza Mirabell, alla Fortezza di Hohensalzburg, allo Sterngarten e ad Hellbrunn, anche se il più popolare probabilmente è il Salzburger Christkindlmarkt, nella piazza del Duomo e nella Residenzplatz. Centinaia di bancarelle tradizionali riccamente adornate che vendono artigianato e dolci locali, gli immancabili glühwein e punsch alla frutta, oltre a spettacoli di folklore, danze e canti.

Anche se è aperto tutto l’anno, il periodo natalizio è sicuramente il momento più appropriato per visitare il Museo di Natale di Salisburgo in Mozartplatz, una piccola ma affascinante collezione di presepi, decorazioni e statuine d’arte popolare del periodo 1840-1940.

Se avete qualche giorno in più potreste pensare di estendere il vostro giro per includere gli altri due semplici itinerari che vi porteranno tra i bei paesaggi dell’Alta Austria e del Tirolo, così da scoprire altri luoghi simbolo delle tradizioni natalizie austriache, e godere a pieno della magica atmosfera del Natale.

2. Itinerario in alta austria sulle tracce di Silent Night

Il Natale è un buon pretesto per visitare questa bella regione, mettendo in conto un viaggio in auto tra alcune delle sue cittadine più significative, della durata di almeno 2 o 3 giorni. La prima meta è senza dubbio la cittadina di Steyr, che vanta una tradizione dell’Avvento millenaria, al punto di essere soprannominata Christkindlstadt e dare il nome alla vicina località di Christkindl, nota per il suo santuario, che è il fulcro delle festività del Natale in Austria e dal 1950 ospita uno speciale ufficio postale delle Poste Austriache, che raccoglie le letterine spedite al Christkind, circa 2 milioni ogni anno!

Steyr

Quando si parla di Natale in Austria non si può non parlare di Steyr e del Christkindl, un vero paradiso incantato per le famiglie. Qui si tengono alcuni tra i Mercatini di Natale più belli d’Austria, oltre ad un sacco di eventi e mostre di presepi. Soggiornate in uno degli ottimi hotel di Steyr, come lo Stadthotel Styria, in un edificio storico di 400 anni nel cuore del centro storico, o l’Hotel Mader, in un bell’edificio rinascimentale del XVI secolo sulla piazza principale. 

Il centro storico di Steyr è incantevole con i suoi edifici dai colori pastello che in inverno sono quasi sempre spolverati dalla neve. Il Mercatino di Natale di Steyr è incastonato tra i palazzi storici dalle intricate facciate tardo gotiche, rinascimentali e barocche, e si snoda verso la Grünmarkt, il corso principale, dove si possono visitare un paio di piccoli musei sulla storia e l’artigianato della città. Si dice che proprio su questo viale, al civico n. 7, si trovasse una vecchia tipografia dove vennero stampati alcuni tra i primi pamphlet con il testo e le note di Silent Night.

Nel periodo natalizio si può visitare il Museo del Natale Austriaco che espone alcune delle antiche copie di Silent Night oltre ad un’ampia collezione di decorazioni natalizie risalenti al periodo compreso tra il 1830 e il 1945. I bambini visitano il museo viaggiando su una sorta di vagoncini che salgono e scendono attraverso i vari piani del museo.

Il viaggio continua verso la Chiesa di pellegrinaggio di Christkindl, raggiungibile anche con un sentiero a piedi da Steyr (circa 4 km). La chiesa custodisce un albero che si ritiene sia stato luogo di un miracolo nell’antichità. L’Avvento è il periodo migliore per visitarla, per il suoi mercatini di Natale e per il famoso ufficio postale di Christkindl, proprio nell’hotel che si trova accanto alla chiesa, l’Hotel & Restaurant Christkindlwirt, che serve anche buona cucina regionale.

Il Christkind che qui viene celebrato è in sostanza Gesù Bambino, ma da queste parti – e in buona parte dell’Europa Centrale – è il tradizionale portatore di doni di Natale, un ruolo che da molte altre parti è solitamente attribuito a Babbo Natale.

Ried im Innkreis e Hochburg-Ach

Da Steyr si possono visitare altre due cittadine che hanno una lunga tradizione in fatto di festività natalizie. Ried im Innkreis ospita mercatini e vaste mostre di presepi, oltre a custodire una chicca. Nel museo cittadino, la Innviertler Volkskundehaus, è custodito il presepe originale che era presente nella cappella di Obernsdorf quando è stata eseguita per la prima volta Silent Night. Come è giunto fin qui è una lunga storia: dopo la demolizione della chiesa di Obernsdorf passò di mano in mano per diversi proprietari, e solo in tempi recenti è stato recuperato e restaurato. Senza dubbio è un’interessante opera d’artigianato del primo ottocento!

A poca distanza si può visitare Hochburg-Ach, la cittadina natale di Franz Xaver Gruber, il compositore originale della musica di Silent Night. Il villaggio in se è piuttosto minuscolo e senza grandi attrattive, se non la vicinanza al bel borgo di Burghausen, con il suo castello affacciato sul fiume, appena oltre il confine tedesco. Per cui, potreste fare la strada verso Burghausen e magari fermarvi a dare un’occhiata alla casa natale di Franz Xaver Gruber, in realtà fedelmente ricostruita in tempi recenti, dato che l’originale era andata perduta.

Una piccola mostra racconta la storia del compositore ed espone alcuni oggetti a lui appartenuti, inclusi alcuni dei suoi originali strumenti musicali. Un breve sentiero è dedicato al celebre canto di Natale, con opere d’arte provenienti da ogni parte del mondo.

3. Itinerario dei Luoghi di Silent Night in Tirolo

A lungo si è creduto che le origini di Silent Night fossero tirolesi, quindi si potrebbe decidere di allungarsi per un breve itinerario di un paio di giorni nei luoghi che, in un certo senso, hanno contribuito alla diffusione globale di questo canto di Natale, dai viaggi in Europa al successo negli Stati Uniti.

Valle di Zillertal

La passeggiata nel cuore di questa valle tirolese, comincia a Laimach, dove si può visitare la Strasser-Häusl, casa autentica della famiglia Strasser, ben restaurata e trasformata in un museo che narra la storia di questa celebre famiglia di cantori, che in breve riuscì a diventare una delle più note del Tirolo, e che fu determinante nel successo di Silent Night. Un breve sentiero dalla chiesa di Hippach segue il fiume e porta fino alla Strasser-Häusl.

Risalente al XVIII secolo, la casa natale dei fratelli Strasser conserva arredi e decorazioni dell’epoca, ed oggi espone spartiti originali ed una collezione di immagini ed oggetti della famiglia.

Fügen

Ma forse è a Fügen che davvero tutto ebbe inizio, ed è qui che viveva la famiglia Rainer, cantanti girovaghi presso le corti e i mercati delle borghesie europee. Si possono visitare il castello e il museo cittadino, che ovviamente narra anche la storia dei cantanti tirolesi, che hanno certamente plasmato l’immaginario collettivo mondiale, rendendo il Tirolo noto in tutto il mondo.

Un’ampia sezione è dedicata alla storia della famiglia Rainer, che portò la canzone Silent Night in Nord America e Russia. Si può scoprire qualcosa di più anche su altre famiglie di cantanti, come gli Strasser, e dei loro viaggi in cerca di fortuna negli Stati Uniti. Silent Night venne portata a Fügen dall’organista Carl Mauracher e i Rainer la inserirono nel proprio repertorio, e probabilmente proprio qui, in occasione di un ricevimento nel castello locale e addirittura al cospetto del Kaiser d’Austria e dello Zar di Russia, ebbero modo di vedere quanto questo canto fosse apprezzato.

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