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Corte (Corsica): Cosa Vedere & Guida Pratica

Guida alla Visita di Corte: Cosa Vedere e Cosa Fare, Dove Mangiare e Dove Dormire e Consigli su Escursioni e Posti da Vedere nei Dintorni.

Corte Corsica

Corte è il punto di partenza ideale per esplorare la Corsica Centrale: prendetevi tutto il tempo e la calma, vi aspettano sentieri mozzafiato, villaggi remoti, strade panoramiche e ottima gastronomia.

La cittadina di Corte, nascosta nell’entroterra corso tra imponenti montagne di granito e villaggi remoti, è il vero cuore della Corsica. E non soltanto perché si trova al centro dell’isola, ma anche perché ne è considerata la capitale storica e culturale. La vecchia cittadella arroccata su uno spuntone di roccia domina il borgo, mentre nei dintorni si snodano chilometri di sentieri di diversa difficoltà immersi tra paesaggi naturali magnifici, come la rigogliosa Valle della Restonica e la vicina Valle del Tavignano, veri paradisi per gli escursionisti.

Le attrazioni non sono molte e il borgo si visita in poco tempo, ma l’atmosfera conviviale che si respira tra i suoi vicoli e piazzette invoglia a fermarsi a bere qualcosa e ad assaggiare le buone specialità della regione. D’altronde Corte è vivace in qualsiasi stagione – essendo l’unica città universitaria dell’isola – ed è il posto migliore per partire alla scoperta del Centru di Corsica, una delle sue parti più selvagge e meno battute.

Corte: Culla della Cultura Corsa nel Cuore della Regione

Corte, situata grosso modo a metà strada tra Ajaccio e Bastia, non sarà tra i borghi più belli dell’isola, ma ha sicuramente il suo fascino ed è la porta d’accesso ad alcuni dei paesaggi più spettacolari dell’entroterra. Dal 1755 al 1769 fu capitale della Repubblica Corsa, lo stato indipendente fondato dagli insorti capeggiati da Pasquale Paoli e sede della prima università della Corsica. Ancora oggi è una città simbolo per il nazionalismo indipendentista corso e custodisce fiera la distinta identità culturale dell’isola.

Oggi è una modesta cittadina alla confluenza tra due dei principali fiumi che serpeggiano tra le montagne della Corsica Centrale, la Restonica e il Tavignano, che formano due valli gemelle, remote e incontaminate. La boscosa Valle della Restonica è accessibile in auto ed è il punto di partenza per escursioni non troppo impegnative, mentre la vicina e poco battuta Valle del Tavignano è soltanto per gli amanti dei lunghi trekking.

Il borgo di Corte, con le sue graziose piazze e stretti vicoli, è arroccato ai piedi della cittadella e intorno a Place Paoli. Si visita a piedi e in poco tempo venendo dalla città bassa (basse ville), che è il fulcro della vita universitaria e appare come un abitato moderno con palazzine, negozi e anche un centro commerciale. Tenetelo a mente per il vostro on the road, perché Corte è praticamente l’unico posto nell’entroterra dove potrete rifornirvi di benzina e fare la spesa in un vero supermercato.

Cosa Vedere a Corte

Cittadella di Corte

La Cittadella di Corte non è d’origine genovese – come qualcuno potrebbe aspettarsi – bensì fu costruita proprio contro di essi. Arroccata su uno sperone roccioso di oltre 100 metri, domina l’intera valle ed è sicuramente la più scenica tra le fortezze della Corsica. Fu costruita in più fasi: il nucleo originario è il castello con tre torri, cinto da mura merlate e soprannominato Nido dell’Aquila. Fu eretto nel 1419 da Vincentello d’Istria, feudatario e condottiero al servizio degli aragonesi, che a quei tempi si contendevano il dominio sull’isola proprio con i genovesi.

Vincentello finì catturato e decapitato dai genovesi, che presero possesso anche della cittadella e la utilizzarono a controllo e difesa della valle e della cittadina di Corte. Nel XVIII secolo fu assaltata ed espugnata dai corsi durante le rivolte indipendentiste capeggiate da Gian Pietro Gaffori, per poi essere ripresa dai genovesi. Nel frattempo i corsi si erano dichiarati indipendenti e da un remoto villaggio nell’entroterra Pasquale Paoli aveva promulgato la Costituzione della Corsica, considerata la prima costituzione democratica della storia moderna.

Questo aveva portato all’intervento dei francesi, che ripreso possesso della cittadella (e della Corsica) la fecero rinforzare, ampliandola e rendendola più solida. Nei secoli successivi fu più volte riadattata ad ospedale militare, prigione fascista durante la Seconda Guerra Mondiale e caserma della Legione Straniera fino al 1983. Da fuori oggi ci appare ancora ben conservata nel suo aspetto originale di fortezza con mura e torri, mentre l’interno è costituito per lo più dagli edifici della vecchia caserma, ora occupati dal Museo della Corsica, sulla cultura e il folklore locale.

Visitando il museo si può accedere anche alla parte più alta e più antica della cittadella, il castello del XV secolo, dalle cui mura si gode di una vista che spazia sull’intera valle. L’ingresso principale della cittadella è su Place d’Armes, proprio accanto al Palazzo Nazionale, in origine sede dell’amministrazione genovese della città, trasformato poi da Pasquale Paoli – tra il 1755 e il 1769 – in sede del governo corso indipendente, sua residenza privata e sede dell’università. Proprio di fronte, si può ammirare Casa Arrighi de Casanova, un tempo una delle più importanti famiglie di Corte. Si dice che per un periodo vi abbiano vissuto anche i genitori di Napoleone.

Museo della Corsica

La Cittadella di Corte oggi ospita il Museo della Corsica o Museo Regionale di Antropologia della Corsica (biglietti: 5,50€), una ricca collezione etnografica sulla cultura e le tradizioni rurali dell’isola, che offre una panoramica sugli usi e costumi della regione, sui mestieri tradizionali e sull’evoluzione culturale attraverso i secoli.

Parte dell’esposizione è dedicata alla Corsica contemporanea e ai suoi aspetti economici e sociali. La mostra è arricchita dagli oltre 3000 pezzi collezionati da Padre Louis Doazan, pioniere dell’etnografia corsa, come abiti tradizionali, mappe, monete, documenti e foto.

Belvedere di Corte

Per godere della migliore vista sulla cittadella andate poco oltre e salite la ripida ma breve serie di scalette che porta al belvedere, una piccola terrazza situata su uno sperone roccioso appena sotto la rocca di Corte. Da qui potrete godere (gratis) di una vista che spazia anche sulla valle e sul borgo, una valida alternativa per chi non è interessato a visitare il museo.

Piazza Gaffory

Una delle piazzette più caratteristiche del centro storico di corte è Piazza Gaffory, situata vicino a Place d’Armes e all’ingresso della cittadella. Quasi sempre vivace e brulicante di gente che affolla i dehors dei ristoranti e bar che occupano quasi tutta la piazza, è dominata dalla statua bronzea di Gian Pietro Gaffory, generale e patriota considerato insieme a Paoli una delle principali figure del nazionalismo corso del XVIII secolo.

Fate caso alla facciata del palazzo alle spalle della statua: era la casa di Gaffory ed è stata conservata com’era all’epoca. Si dice che i fori di proiettile ancora oggi ben visibili siano quelli di una delle prime rivolte indipendentiste contro i genovesi. Di fronte, date un’occhiata alla Chiesa dell’Annunciazione, risalente alla metà del ‘400. La sua facciata semplice nasconde interessanti interni barocchi, con pregiati dipinti e statue, in particolare quelle rappresentanti San Teofilo da Corte – patrono della Corsica e della città – donato dal Vaticano, dove un tempo era esposto.

Piazza Paoli

Tornando verso la città bassa si giunge nella piazza principale del paese, Piazza Paoli. Ovviamente dedicata a Pasquale Paoli, padre della patria corsa e massimo eroe cittadino, che viene orgogliosamente rappresentato nella statua bronzea con lo sguardo rivolto verso il corso della città, che porta il suo stesso nome.

Da qui si può tornare verso la cittadella, passando davanti alla Fontana dei Quattro Cannoni, uno dei simboli della città, oppure proseguire lungo Cours Paoli, costeggiato da café, ristoranti e negozi. Sul lato sud orientale troverete invece la scalinata che conduce verso la città bassa e l’università.

Dove Dormire a Corte

Corte si trova in posizione strategica per visitare tutta la Corsica Centrale: favolose valli, villaggi remoti, alte cime e centinaia di chilometri di sentieri escursionistici. Inoltre è anche una comoda base logistica: qui ci sono supermercati con prezzi accessibili, benzinai e buone sistemazioni che spaziano attraverso un range piuttosto ampio di prezzi. Per questo Corte è una delle scelte più popolari per un soggiorno in zona.

Nel centro di Corte gli hotel più gettonati sono l’Hôtel U Passa Tempu – con parcheggio privato gratuito – e l’Hôtel du Nord. A due passi dal centro c’è anche Casa Petra, che offre sistemazioni in una bella casa locale con parcheggio gratuito. Alcune ottime alternative si trovano appena fuori dal borgo, come l’Hôtel de la Restonica e Dominique Colonna, lungo la strada per la Valle della Restonica.

Per chi cerca il calore dell’accoglienza locale, due buoni indirizzi sono Maison San Giovanni e L’Albadu, immersi nella natura appena fuori Corte, che offrono anche un’eccezionale colazione con prodotti del territorio inclusa nel prezzo e parcheggio privato gratuito. E se siete in vena di disconnettervi dal mondo, allora dovreste dare un’occhiata a A Chjusella di E Sertine: sistemazioni in piccole casette a forma di botte in una valle remota, senza elettricità e raggiungibile solo in 4×4. Si lascia l’auto nel parcheggio custodito dei proprietari e ci si gode l’esperienza.

Dove Mangiare a Corte

I ristoranti di Corte servono principalmente la buona cucina dell’entroterra: salumi, formaggi e ottima carne da accompagnare ai vini e alle birre della regione. Alcuni buoni indirizzi sono Terra Corsa, A Casuccia e i popolari A Funtana e U Museu. Tutti servono taglieri di prodotti corsi e alcuni classici, come i cannelloni al brocciu e carni allevate in zona, in particolare maiale, agnello e vitello. Buona carne alla brace e vini locali anche da La Rivière des Vins.

Ed ora un vero segreto: fate come la gente del posto e spizzicate lo street food locale, ovvero beignets au brocciu dolci e salati – e per osare anche alla mela o al figatellu – una specialità fritta che ricorda le nostre castagnole, ma arricchite da un gustoso ripieno.

Accompagnatele con tarte aux herbes e tarte à l’oignon (torte salate con bieta, spinaci e formaggio di pecora o con cipolla). Per concludere: falculelle (biscotti a base di brocciu cotti su foglie di castagno), frappe e canistrelli. A Corte ci sono un paio di posti tra i migliori di tutta la Corsica per assaggiare questo genere di cose: andate da Frittelle Curtinese (in Av. du Président Pierucci e con un banco anche nel Casino Supermarché di Corte) o da Chez Angeluccia (un piccolo chiosco di fronte al Casino Supermarché). Ma per favore, mantenete il segreto!

Cosa Vedere nei Dintorni di Corte

Valle della Restonica

La Valle della Restonica è uno dei paradisi naturali più belli della Corsica, nonché uno dei più facilmente accessibili e per questo – purtroppo – affollati. Incastonata tra alte montagne, è una fresca e rigogliosa vallata scavata dal fiume che le da il nome, che serpeggiando attraverso le rocce forma una serie di piccoli laghetti color smeraldo. Da Corte, la D623 si snoda attraverso la valle per 15 km seguendo il corso del fiume, passando attraverso un bel paesaggio punteggiato da foreste e cascate.

Spesso d’inverno è chiusa e la valle è innevata, mentre da maggio a settembre si può arrivare fino alle Bergeries de Grotelle, dove diverse casette di pietra dei pastori vendono gli ottimi formaggi e salumi prodotti localmente, oltre a miele, spuntini e taglieri. Da lì partono i sentieri per il Lago di Melu (1711 m) e il Lago di Capitellu (1930 m), una coppia di bei laghi glaciali dalle acque di un colore blu intenso.

L’escursione è mediamente impegnativa e nell’ultimo tratto si sale aiutandosi con delle catene (non difficile) e qualche scala metallica. Si impiegano circa 1,5 ore per arrivare il primo lago e altri 45 minuti per il secondo. Da lì i sentieri si fanno più impervi e continuano fino a raggiungere il GR20, il leggendario sentiero escursionistico (difficile e di più giorni) che attraversa tutta l’isola.

La strada che attraversa la valle è a doppio senso, molto stretta e tortuosa e spesso priva di protezioni laterali. Perfetta per le moto e le bici, è percorribile anche con un’auto normale andando piano e con molta prudenza, specialmente ad ogni curva. Per cui prendetevi tutto il tempo, ci potrebbe volere anche più di un’ora. Poco prima dell’arrivo si paga un biglietto (6€ per le auto, 3€ per le moto) che include il parcheggio per l’intera giornata. D’estate tende ad essere molto affollato e già la mattina presto potreste dover parcheggiare qualche chilometro prima delle Bergeries de Grotelle.

Valle del Tavignano

Qui le cose iniziano a farsi serie: la Valle del Tavignano è tra le gole più profonde e meno battute della Corsica e vanta paesaggi più selvaggi rispetto a quella della Restonica, che si trova appena più a sud sul versante opposto della montagna. Non è accessibile in auto e non è attrezzata per l’escursionismo: i sentieri seguono una vecchia mulattiera per 5 km, continuando nella gola scavata dal fiume. Sarete soltanto voi e la natura!

Il primo tratto fino al Ponte di u Russulinu (circa 2,5 ore) è una passeggiata facile e permette di godere della vista e magari anche della freschezza delle tante piscine naturali che il fiume forma scorrendo tra le rocce. Da lì si può continuare per un trekking di più giorni, come il Giro delle Due Valli, con pernotto al Refuge de la Sega (circa 5 ore da Corte) e ridiscesa attraverso la Valle della Restonica. Oppure dal rifugio si può proseguire fino al Lago di Nino (1743 m), una tappa cruciale per gli escursionisti che percorrono il GR20.

Lago di Nino

Il Lago di Nino con le sue pozzines – spettacolari pozze d’acqua che si formano tra l’erba delle torbiere d’alta quota, considerate un fenomeno caratteristico della Corsica – offre certamente uno dei paesaggi più straordinari dell’isola e probabilmente d’Europa. Una via più breve per arrivarci è dalla Maison Forestière de Poppaghia, situata lungo la D84, una spettacolare strada panoramica che porta verso Porto, i Calanchi di Piana e la costa occidentale.

Potete lasciare l’auto nel parcheggio e proseguire lungo il sentiero, ben segnalato, che entra nella foresta e sale per circa 10 km fino ad incrociare il GR20 e raggiungere il lago. Si impiegano circa 5 ore e la seconda metà è prevalentemente su roccia. L’escursione è impegnativa e consigliata solo agli escursionisti esperti e decentemente attrezzati.

Valle dell’Asco e Monte Cinto

Se non siete escursionisti provetti o se viaggiate con la famiglia, un’altra bella cosa da vedere nei dintorni di Corte è la Valle dell’Asco, circa 30 km chilometri più a nord della città. Seguite la T20 verso nord fino al bivio per la D47. Prendetela e continuate sempre dritto, proseguendo sulla D147 che attraversa la valle fino alla stazione sciistica di Haut Asco. È una guida tranquilla e panoramica lungo il fiume, con diversi punti per fare il bagno e piscine naturali tra le rocce.

Subito dopo il borgo di Asco ammirate l’antico ponte genovese. L’area nei dintorni offre molte opportunità per passeggiate nella natura, canyoning e arrampicata. Ma se avete bisogno di più adrenalina, ci sono anche diverse vie ferrate ed un sentiero impegnativo che porta verso la vetta più alta della Corsica, il Monte Cinto (2,706 m).

Boziu

Avendo percorso in lungo e largo le stradine delle montagne e dell’entroterra nei dintorni di Corte non si può far altro che ammettere che lo stupore è sempre dietro ogni curva, e che guidare soltanto sulle strade principali in Corsica è peccato mortale. Addentrarsi fuori dai sentieri battuti richiede prudenza e rispetto, ma regala belle gemme, lontane dal turismo di massa. Una di queste è il Boziu, una pieve tra le montagne appena fuori Corte, con una manciata di borghi sonnolenti, antiche chiesette e vallate boscose, perfette per una guida lenta attraverso le sue stradine strette e tortuose.

Dalla T20 seguite fino al bivio per la D41 e proseguite verso Tralonca e Sermano. Lì fate una breve passeggiata fino alla Cappella di San Nicolao, un gioiello romanico che custodisce un affresco del XV secolo. Per ammirarne gli interni vi servirà la chiave: provate a domandare in paese, solitamente è disponibile in prestito alla posta o al comune. La strada continua verso Bustanico, con le sue case e la sua chiesetta in pietra. Si dice che proprio da qui nel 1729 siano scoppiate le prime rivolte per l’indipendenza.

Ma questa terra è anche la culla della paghjella, l’antico e suggestivo canto polifonico tradizionale corso – riconosciuto Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO – che con un po’ di fortuna può essere ascoltato a qualche concerto sull’isola. Da Bustanico una breve deviazione porta alla Cappella di San Quilico di Cambia, in stile romanico pisano del XIII secolo, circondata da un boschetto e impreziosita da bassorilievi e affreschi. Anche qui, chiedete la chiave in giro. La strada scende verso Erbajolo e arriva al ponte genovese di Altiani, dove si può fare una pausa picnic e poi tornare a Corte.

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