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Parigi Metropolitana

GUIDE / PARIGI

Parigi in 4 Giorni: Museo del Louvre – Quartiere Latino – Montmartre

In questo weekend a Parigi abbiamo cominciato ad assaporare gli angoli più romantici e golosi della città, ma abbiamo ancora tanto da vedere e il terzo giorno ci regalerà delle perle di gran valore.

Oggi il nostro itinerario di visita di Parigi sarà dedicato all’arte e agli artisti, andremo a salutare la Gioconda, cammineremo per i vicoli del Quartiere Latino e per uno dei più bei parchi di Parigi e per finire esploreremo la vivace zona di Montmartre, cuore pulsante della Belle Époque

Parigi in 4 Giorni:
Itinerario del Terzo Giorno

Nel terzo giorno vedremo:

  • Museo del Louvre
  • Quartiere Latino
  • Jardin du Luxembourg
  • Pantheon di Parigi
  • Basilica del Sacro Cuore
  • Montmartre
  • Moulin Rouge

Il terzo giorno di questo nostro itinerario per visitare Parigi in 4 giorni inizia in una delle tante boulangerie della periferia parigina, dove con una ricca colazione ci prepariamo per affrontare la giornata.

Con la pancia piena e il cuore pieno di gioia prendiamo la metro più vicina in direzione Palais Royal – Musée du Louvre, che sarà la fermata dalla quale inizierà il nostro itinerario del giorno.

Museo del Louvre
Come evitare la fila e godersi al meglio la visita

Per evitare la fila al Louvre (non tutta ovviamente, ma farne una “umana”), una delle scelte migliori è quella di scendere dalla metro e seguire le indicazioni per il Carosello del Louvre.

Vi troverete in una elegante galleria commerciale sotterranea, nella quale troverete anche fast food e negozietti molto carini come Les Minéraux che vende minerali da tutto il mondo e Nature & Decuvertes che è un negozio che gli amanti di viaggi troveranno sicuramente delizioso, tranne che per i prezzi salati.

Nel Carosello troverete le biglietterie automatiche che vi risparmieranno un po’ di fila rispetto all’acquisto dei biglietti alle casse. In ogni caso il Carosello è il luogo dove attenderete in fila fino a raggiungere le Piramidi Contrapposte, la più piccola in pietra e la maggiore capovolta in vetro. Qui passerete i controlli di sicurezza ed entrerete finalmente nel Louvre.

Considerate di arrivare presto (prima delle 8.30) in modo che la fila che farete da quest’ingresso non vi porti via troppe ore preziose.

Una scelta furba può essere quella di acquistare online un ticket con ingresso prioritario, in questo modo si prenota in anticipo un orario di ingresso e in pochi minuti si è dentro. Io l’ho preso su Get Your Guide (vi lascio il link per acquistarlo) allo stesso prezzo della biglietteria ufficiale (più soli 3 euro di tassa di prenotazione).

Secondo me non c’è motivo di farsi ore ed ore di fila quando si può prendere facilmente questo biglietto prioritario. Comunque prenotatelo con diversi giorni di anticipo.

Nel Louvre non c’è un percorso di visita stabilito, ma le cartine del museo sono gratuite e le trovate all’ingresso. Considerando che è calcolato che per vedere bene tutto il Louvre ci potrebbe volere anche qualche settimana, ognuno è libero di scegliere una rosa di tre o quattro mostre che ritiene più interessanti.

Musei di dimensioni enormi come il Louvre o l’Ermitage (che invece sta in Russia) vanno assaporati a piccoli sorsi, altrimenti non c’è gusto. Io ho deciso di fare un percorso casuale nel Denon, ammirandone la maestosa architettura degna di quello che il Louvre era in principio: un sontuoso palazzo reale.

Museo del Louvre
Percorso di visita breve

Non avendo a disposizione tutta la giornata dobbiamo fare delle scelte, la mia scelta più sofferta è stata quella di non andare a vedere il Codice di Hammurabi nell’ala Richelieu, ma ho preferito puntare su una visita più approfondita dell’ala Denon del Louvre.

Nelle sale del Denon si trovano opere di primissimo piano della scultura greca e italiana, come la Nike di Samotracia, lo Schiavo Ribelle di Michelangelo e l’Amore e Psiche del Canova, oltre a capolavori della pittura italiana e francese e ai gioielli della corona di Francia.

La sala più famosa al mondo è la Sala 5 del Museo del Louvre, in fondo alla quale protetta da uno spesso vetro speciale La Gioconda di Leonardo accoglie le numerose flotte di visitatori. Di fronte a lei un dipinto di dimensioni impressionanti, le Nozze di Cana del Veronese.

Il Museo del Louvre è aperto dalle 9.00 alle 18.00 tutti i giorni della settimana tranne il martedì e le festività religiose. Nei giorni di mercoledi e venerdi l’apertura è prolungata fino alle 22.00. Vi consiglio di non portare con voi zaini, borse o buste e neanche pesanti cappotti (nel Museo fa molto caldo).

Il Quartiere Latino

Terminata la nostra visita al Museo del Louvre, usciamo per la Piramide di vetro e da qui proseguiamo verso la Senna. Ancora uno sguardo alla Cattedrale di Notre Dame prima di immergerci nel Quartiere Latino, culla della cultura francese.

Il nome Quartiere Latino deriva dal fatto che per molti secoli nella zona si parlasse comunemente latino, la lingua utilizzata negli insegnamenti delle Scuole e delle Università che qui avevano sede.

E’ ormai ora di pranzo e noi abbiamo deciso di concederci un assaggio di ottima cucina francese. Crémerie-Restaurant Polidor in Rue Monsieur le Prince 41 è uno storico bistrò di Parigi praticamente rimasto immutato dal lontano 1845 sia negli arredi che nello stile della cucina, e pss… sappiatelo, anche dei bagni.

E’ un indimenticabile tuffo nel passato, una esperienza di autentica e ottima cucina francese accompagnata da buon vino. Si dice che sia stato il ristorante preferito del Premio Nobel per la letteratura André Gides e che qui abbiano mangiato personaggi del calibro di James Joyce, Ernest Hemingway, Antonin Artaud e Paul Valéry.

Come se non bastasse, Woody Allen ha girato qui una delle scene del suo Midnight in Paris. Nonostante tutto il Ristorante Polidor è rimasto umile, sia nello stile che nei prezzi.

Jardin du Luxembourg

Dopo pranzo continuiamo la nostra esplorazione del Quartiere Latino e raggiungiamo uno dei parchi più belli di Parigi: le Jardin du Luxembourg. E’ un bellissimo giardino alla francese che circonda il Palazzo di Lussemburgo, sede del Senato francese.

E’ meraviglioso prendersi del tempo e vagare per i sentieri del giardino tra fontane, sculture e stagni.

La nostra visita nel Quartiere Latino prosegue per Rue Gay Lussac e, proprio a due passi da questa strada intitolata ad un famoso chimico, si trova il laboratorio dove Pierre e Marie Curie (nobel per la fisica lui e per la fisica e chimica lei) effettuavano i loro esperimenti sulla radioattività e dove la loro figlia con il marito hanno scoperto la radioattività artificiale, che gli è fruttata il Nobel per la chimica nel 1935. Il Museo Curie è visitabile gratuitamente da mercoledì a sabato dalle 13.00 alle 17.00.

A pochi passi troviamo il Pantheon di Parigi e subito dopo il Palazzo della Sorbona, la storica università di Parigi. Raggiungiamo la Chiesa di San Severino e percorriamo Rue Saint Séverin, ricca di bistrò turistici. Terminiamo la nostra visita al Quartiere Latino raggiungendo la stazione della metro di Saint Michel.

Le Sacre Coeur

Arriviamo fino alla stazione Barbès – Rochechouart per raggiungere da qui il vivace quartiere di Montmartre.

All’uscita della stazione vi troverete catapultati nell’ennesimo scenario di vita metropolitana che Parigi offre, questa zona è infatti molto multiculturale (principalmente africana) ed è probabile che incontrerete diversi individui poco raccomandabili, occhi aperti.

Lungo la passeggiata verso Montmartre avrete modo di passare davanti a diversi grandi magazzini che vendono cianfrusaglie di ogni genere a prezzi popolari, ci sono perfino vestiti da sposa di serie z in vendita a poche decine di euro.

Svoltiamo su Rue de Steinkeque e cominciamo la nostra salita verso le Sacre Coeur. La nostra attenzione a questo punto viene catturata da una golosissima cioccolateria, la Maison Georges Larnicol, che oltre a prelibate leccornie mette in mostra delle vere e proprie opere d’arte realizzate in purissimo cioccolato. C’è anche la Tour Eiffel di cioccolato e una perfetta riproduzione di Notre Dame.

Arrivati ai piedi del Sacro Cuore decidiamo di non prendere la funicolare e di salire a piedi. In pochi minuti sarete sulla sommità, la salita è fattibilissima e il panorama è mozzafiato. Non fatevi assolutamente avvicinare dai (truffatori) venditori di braccialetti.

La Basilica del Sacro Cuore è maestosa ed è un piacere fermarsi a contemplare con quale perfezione sia stata costruita la facciata. E’ stata definita come uno dei monumenti più bianchi d’Europa, probabilmente seconda solo al nostro Altare della Patria.

La pietra con cui è costruita non assorbe lo sporco e lo smog che, quindi, dopo ogni pioggia scivola via lasciando la Basilica sempre bianchissima. E’ possibile visitarne gratuitamente l’interno (niente di speciale) e volendo a pagamento è possibile salire fin sopra la cupola.

Montmartre

Proseguiamo a zonzo per Montmartre, esplorando qua e la ogni vicolo ed ogni stradina. Una volta qui c’erano solo vigne, prati e mulini, artisti e debosciati avevano ormai preferito allontanarsi dalla città e rifugiarsi in questo posto bucolico e lascivo. 

Montmartre in breve tempo si trasformò in un covo di giovani artisti e poeti, fonte di ispirazione di famosi quadri impressionisti, e ben presto diventò centro del divertimento decadente parigino, di alcolisti e di bohémienne.

Oggi è un quartiere vivace ed un carino borghetto all’interno della città, dove pullulano costosi caffé, negozi di generi alimentari di pregio e bistrò turistici.

Ancora visibile a Montmartre il Moulin de la Gallette, locale molto in voga nell’800 che nel complesso comprendeva anche due mulini a vento. E’ stato reso celebre dai dipinti di Renoir, Van Gogh, Picasso e Toulouse-Lautrec.

Oggi parte del complesso è stato ristrutturato e ospita un ristorante il cui ingresso è sormontato da uno dei due mulini, il Moulin Radet.

Pigalle e il Moulin Rouge

Una volta ultimato il giro per Montmartre si scende verso Pigalle, fermandosi per una sosta in qualche pasticceria della zona. All’angolo tra Rue de Martyrs e Boulevard de Clichy ce n’è una dove noi ci siamo fermati ad assaggiare diverse delizie e tra un dolce e l’altro abbiamo praticamente cenato. Continuando in direzione di Place de Clichy attraversiamo la zona di Pigalle, quartiere a luci rosse di Parigi.

Il nome Pigalle deriva dal soprannome attribuitogli dagli alleati durante la guerra, Pig Alley a causa della larga presenza di bordelli (all’epoca, non oggi). Oggi ci sono solo diversi sexy shop e locali di spogliarelli, il più noto, diventato ormai un cabaret di fama mondiale è il Moulin Rouge.

Una volta le ballerine del Moulin Rouge ispiravano i quadri di Toulouse-Lautrec, oggi invece il locale ospita spettacoli di alto livello in una atmosfera di gran raffinatezza.

La nostra passeggiata per Pigalle termina a Place de Clichy, che è una piazzetta molto viva e ricca di ristoranti e fastfood, ce n’è per tutti i gusti, compresi Mc Donald’s e Starbucks dove scroccare un po’ di wifi.

Per la serata abbiamo deciso di non fare per nulla vita mondana, siamo andati in giro per i sobborghi oltre la Periferique, nella zona di Porte de Clichy, per poi finire in uno dei peggiori bar di periferia a bere Jack Daniel’s in compagnia di signori di mezz’età del posto, una barista morettina appena ventenne, tra quattro mura rischiarate dalla flebile ma pungente luce dei neon rossastri. Un brindisi a quest’ultima notte parigina!

– GUIDA ESSENZIALE – 

VISITARE PARIGI IN 4 GIORNI

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